È rientrata martedì sera la delegazione Trentina invitata, il 18 settembre, all’inaugurazione del nuovo anno scolastico a Taranto, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, la Ministra dell’istruzione Valeria Fedeli ed esponenti di spicco del mondo della cultura, della scienza e dello sport. I ragazzi dell’Istituto Comprensivo Trento 6 Daniele Fiamozzi e Chiara Minati accompagnati dalle docenti Lucia Celeste, Maria Paula Mazzalai e Mariapaola Treglia, hanno rappresentato il Trentino per i meriti raggiunti con i progetti svolti l’anno precedente e selezionati dal MIUR, contribuendo, insieme ad altri 800 studenti e studentesse provenienti da tutta Italia, a trasformare questa cerimonia in un momento di forza e coesione “in risposta a chi con atti vandalici ferisce l’intera comunità nazionale”. Una scuola simbolo la “Giovanni Falcone”, dell’Istituto Comprensivo “Luigi Pirandello”, situata nel difficile quartiere Paolo VI del capoluogo di provincia pugliese, più volte colpita al cuore della sua funzione, e ogni qualvolta risorta più forte e più bella fino a diventare simbolo di rinascita e speranza. Il primo brano, eseguito dagli studenti e studentesse della scuola primaria ospitante, è stato proprio “Taranto libera”, un grido di coraggio e amore verso la loro terra martoriata. L’attenzione è stata tutta per loro, i ragazzi e le ragazze di tutta Italia, trascinati da una coinvolgente orchestra e dalla conduttrice Teresa Mannino sulle note dei loro beniamini come Michele Bravi che, alla richiesta della cerimoniera di un tweet di 140 caratteri, ha auspicato “che la scuola insegni ad uscire dai 140 segni da tastiera”. Poi è stata la volta di Ermal Meta con la sua infanzia difficile e il suo amore per lo studio, definendosi un “disobbediente culturale” che parte dalla conoscenza e dalla cultura per aspirare alla vera libertà costruttiva. Uomini simbolo hanno dominato la scena, come l’astronauta Paolo Nespoli, che dallo spazio, ha invitato i giovanissimi ad essere curiosi ed andare sempre oltre le risposte che avranno e Alberto Angela che ha elogiato il genio italiano che prende le conoscenze e le unisce nuovamente in modo creativo e nuovo. Anche Luca Medici, alias Checco Zalone, ha sottolineato come per fare l’ignorante in Televisione ha studiato molto fino alla laurea. I momenti istituzionali sono stati scanditi dalla Ministra del MIUR Valeria Fedeli che ha ricordato i paesi del centro Italia e Ischia colpiti dal sisma: l’anno scolastico è iniziato per tutti e questo è il messaggio più bello. Mentre il Capo dello Stato Sergio Mattarella, si è soffermato sul valore della scuola definita “struttura portante della società” volta a “formare i nuovi cittadini della Repubblica, custodi del domani della nostra civiltà, perché è a scuola che si disegna il futuro. La scuola non si tocca essendo patrimonio di tutti”. Ha sottolineato il Presidente come “ salute, occupazione, tutela ambientale rappresentano valori fondamentali e costituzionalmente garantiti, tra cui istituzioni e società devono costantemente ricercare e trovare il punto di equilibrio positivo con l’obiettivo preminente della centralità della persona”. Attimi di tenerezza si sono avuti alla presentazione della scuola più piccola d’Italia che si trova a Ceresole Reale: fino a pochi giorni fa frequentata da 2 studenti che ora dovrebbero diventare 5. Il Presidente del CONI Malagò ha parlato dell’importanza dello sport anche a scuola e la presenza di sportivi del calibro della Pennetta, della Pellegrini, della Palmisano, di Mazzone e della Orlando ha sottolineato “come lo sport e la scuola sono i pilastri su cui si deve costruire una moderna, civile e giusta società del domani”. Il bullismo è stato un tema portante della manifestazione e la presentazione da parte della Dirigente della Polizia Postale Lucia De Lemmi della nuova App YOUPOL ne è stato il cuore: una App affinché i giovani possano sentirsi liberi di denunciare atti violenti, di droga e qualsiasi attività ai danni di qualcuno, in modo del tutto anonimo. Se l’apertura della cerimonia è stata introdotta dal canto coinvolgente dell’”Inno di Mameli” da parte di tutta la platea sulle note dell’orchestra, la fine è stata conquistata dai bambini della scuola “Francesco D’Assisi” di Altamura che hanno cantato “La filastrocca dell’altro ieri”, un augurio per guardare al domani imparando dagli errori del passato. Un grande senso di appartenenza ha pervaso insegnanti e ragazzi grazie a bandiere, colori, personaggi istituzionali, beniamini dei giovani e una vera orchestra sul palco che con il calore delle note ha unito tutte le regioni italiane e ha permesso la conoscenza di compagni e colleghi che vivono realtà diverse, ma non per questo meno significative. È stato un modo per far comprendere ai giovani presenti che il giusto equilibrio tra indipendenza e appartenenza serve per imparare a vivere e che l’identità sociale si fonda su dei “noi” significativi, dal piccolo gruppo alla Nazione.