Essere donne e madri straniere rende estremamente difficile accedere alle offerte di apprendimento di L2 che gli enti locali e l'associazionismo offrono sul territorio.
Ogni anno i primi giorni di scuola ritroviamo i nostri alunni e le mamme, dopo la lunga pausa estiva. "Allora mamma, come va? Tutto bene? Hai imparato l'italiano?". Sorrisi imbarazzati e poi sempre la stessa risposta: "Il corso è lontano. Casa..bambini...non posso".
Eppure c'è una gran desiderio di parlare, di chiedere come vanno a scuola i propri figli, di chiedere cosa c'è scritto nelle comunicazioni scuola-famiglia, di riempire un vuoto fatto di silenzi e sorrisi.
La Scuola Primaria Bellesini ha accettato la sfida di colmare proprio questo vuoto, facendo tesoro dell'ambiente accogliente, del rapporto di fiducia e delle relazioni positive create in questi anni con le mamme, offrendo l'opportunità di frequentare una volta la settimana, di giovedì, una lezione di italiano, nell'aula accanto a quella dei propri figli, appena affidati questi ultimi agli insegnanti.
Ad aspettarle c'è la maestra Sara, che è anche insegnante di molti dei loro figli, un volto conosciuto.
Obiettivo e pretesto di apprendimento: imparare le parole della scuola e acquisire competenze spendibili nelle relazioni quotidiane per loro più frequenti e significative, quelle con la scuola. Ci siamo interrogate su quale italiano insegnare, su quale metodo didattico adottare con particolare attenzione all’imparare facendo”.
L'avventura è appena cominciata, nella speranza di continuare ad arricchire la nostra realtà di comunità educante, di spazio aperto al confronto, laboratorio di integrazione e promozione sociale di cui le allieve e insegnanti si fanno protagoniste.