Nelle scorse settimane, nell’aula magna della scuola media Manzoni si sono svolti due incontri dedicati alla prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti. Lunedì 28 ottobre e giovedì 31 ottobre sono stati ospiti rappresentanti delle forze dell’ordine e ragazzi della comunità di San Patrignano che hanno coinvolto i ragazzi delle terze tra dialogo e informazione su un mondo che spaventa ma va conosciuto e riconosciuto in ottica preventiva.
I due appuntamento sono stati calendarizzati all’interno del Progetto TIN (Trento Indipendence Net), tra le proposte di prevenzione WeFree: noi liberi (http://www.wefree.it/). A realizzarlo a Trento sono Archè, amici di San Patrignano di Trento e Associazione Edu.C@are, ma da quest’anno anche l’IC Trento6 è tra i parter. L’apertura al mondo della scuola, e in particolare all’IC Trento6, avviene come riconoscimento di anni di impegno nella sensibilizzazione verso le dipendenze su vari fronti.
Lunedì 28 ottobre, tre ragazzi che hanno terminato il percorso di recupero a San Patrignano (Federico, Emiliano ed Elisa), sono venuti a portare la loro testimonianza. Nel dialogo con i presenti sono emerse le paure che i nostri ragazzi provano. L’appuntamento è stato dunque un momento dedicato alla presa di coscienza di alcuni dei rischi connessi all’uso di sostanze che danno dipendenza.
Gli alunni e i docenti, emotivamente coinvolti, hanno ascoltato Elisa, Emiliano e Federico che, con fatica, semplicità e schiettezza, hanno ripercorso le tappe delle loro vite, partendo dall’infanzia e arrivando alle prime esperienze con le droghe, passando dalla dipendenza in molte sue sfumature fino alla rinascita in comunità. L’obiettivo è stato stimolare un dialogo costruttivo per proporre delle alternative alla dilagante tendenza ad affrontare con superficialità il problema della droga. L’incontro è stato molto toccante e ha dato la possibilità ai nostri alunni di interagire in un dialogo costruttivo.
A questo primo incontro, che rientra nel progetto ‘Legalità e benessere a scuola’ del nostro Istituto, è sè seguito dopo pochi giorni, il 31 ottobre, l’intervento del maresciallo, Maggiore Luciano Osler (responsabile del laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti).
Accompagnato dal collega P.P. Anglani (nucleo investigativo), Osler ha informato i ragazzi sulla diffusione di sostanze stupefacenti tra i giovani e soprattutto sulla loro composizione chimica e sugli effetti, a volte devastanti, che esse hanno sulla salute dei giovani. L’accento è stato posto in particolare sul tema delle conseguenze legali legate all’uso, alla detenzione e allo spaccio.